sebina, you, sebinayou, opac, catalogo, servizi, biblioteca, utente, BiblioFe, Polo Bibliotecario Ferrarese, Ferrara

  • e-books
  • bibliografie

LGBT+

Gli acronimi LGBTQ, LGBTQI, LGBTQIA, LGBTQIA+, LGBTQQIA+ sono oggi utilizzati per designare sinteticamente l’insieme delle minoranze sessuali, cioè tutte le persone che per orientamento sessuale, identità e/o espressione di , caratteristiche anatomiche non aderiscono agli standard del binarismo cisessuale e dell’eterosessualità – ossia alla netta divisione della specie umana in maschi e femmine, con corrispondenza dell’identità di genere al sesso biologico e con desiderio verso le persone di sesso opposto al proprio. L’uso di queste sigle conferisce coesione ai movimenti e alle comunità delle minoranze sessuali, veicolando l’idea che esse abbiano esigenze comuni, tanto da costituire un unico gruppo sociale. Al tempo stesso, esso evidenzia la molteplicità delle soggettività che l’acronimo tiene assieme, per evitare che alcune ottengano un eccesso di visibilità occultando le altre. Proprio a questo scopo, negli anni Ottanta del Novecento, si iniziò a utilizzare la formula GLB, poi LGB, per nominare le lesbiche e le persone bisessuali accanto agli uomini gay. A partire dal decennio successivo, si aggiunsero poi le altre lettere: la T per le persone transessuali e transgender (da donna a uomo e da uomo a donna), una o due Q per le soggettività queer e/o gender questioning, la I per le persone intersessuali, la A di asessuali, e infine il + per segnalare come l’elenco possa proseguire con altre espressioni del genere e della sessualità (persone gender fluid, gender queer, gender creative, non-binarie, pansessuali, demisessuali ecc.). L’uso di questi acronimi non è esente da controversie (...)

Tutte le liste di lettura dello stesso utente

  • da 1 a 10 di 44
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • »
Testo tratto da: Enciclopedia Treccani