La festa di Sukkot ricorda due fatti raccontati nella Torah: le dimore in cui gli ebrei abitarono nei quarant’anni passati nel deserto prima di raggiungere la terra d’Israele e le nubi che circondavano il loro accampamento e rappresentavano la protezione divina.
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Per commemorarli, le famiglie ebraiche ancora oggi costruiscono in spazi a cielo aperto delle capanne, le sukkot, con tetti coperti da frasche, dentro le quali trascorrono buona parte dei giorni di festa, condividendo i pasti con gli ospiti, uniti sotto lo stesso cielo. Durante le preghiere si utilizza il lulav, composto da un ramo di palma, tre di mirto, due di salice e un cedro, dagli affascinanti significati simbolici. Il volume affronta l’attualità dei valori della festa, che custodisce in sé idee come sostenibilità e rispetto della natura e delle persone, ed è arricchito da un approfondimento sulle tavole lignee decorative della sukkah di Praglia, opere d’arte di valore inestimabile sopravvissute alla loro natura effimera e ora accessibili al grande pubblico.