“Se i grandi racconti mitici narravano un mondo del sacro segnato dal costante intervento del divino, la Torah è il racconto del ritiro di Dio, che ancora oggi resta confinato nel suo shabbat. È vero che interviene più volte nella narrazione biblica, ma sempre per riorientare un'azione che aveva perduto il derech, la via verso il proprio fine.
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Un po' come fa lo psicoanalista con i suoi pazienti, che, muto dietro, interviene solo quando ritiene sia utile perché l'analizzato assuma maggiore consapevolezza di sé.” (Dalla prefazione di Davide Assael)