Gli scritti e i discorsi di Bruno Buozzi, sindacalista riformista assassinato dai nazisti il 4 giugno 1944, sono poco conosciuti persino dagli addetti ai lavori e non sono mai stati integralmente pubblicati. Sono rimasti inediti i discorsi parlamentari ed una parte delle stesse relazioni ai congressi della FIOM e della CGIL.
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Così gli articoli apparsi sull'"Operaio italiano" e sull'"Avanti!", oppure le lettere alla moglie, alle figlie, al fratello e agli amici più cari. In tutti emerge l'attualità del riformismo di Buozzi e la modernità della sua concezione sindacale, in ordine alla democrazia, all'autonomia dai partiti politici e dalle istituzioni e il ruolo di protagonista del sindacato nello sviluppo economico e sociale del paese.