«Con 'Una storia delle donne in 100 oggetti' desidero condurre il lettore attraverso il passato come lungo un corridoio all'interno del quale, ogni tanto, apro una porta qua e là, prelevo un reperto da uno scaffale, ne metto in luce un aspetto o narro una storia. Gli oggetti selezionati sono cento, avrebbero benissimo potuto essere duecento, trecento, mille: limitarli è stato difficile.
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Perché la storia delle donne e delle loro cose è incredibilmente ricca, molto più ricca di quanto si creda. A volte si vorrebbe esultare perché è emozionante vedere quanto forti, ingegnose e scaltre abbiano saputo essere le donne, quanto prossime a noi siano le nostre parenti più lontane, quanto simili i nostri pensieri, le domande e le aspirazioni, nonostante le diversità. Questa mia storia delle donne non è né completa né definitiva e nemmeno si prefigge di esserlo. Vuole soprattutto solleticare il desiderio di continuare a rovistare, di prelevare altri oggetti dai ripiani della storia.» Annabelle Hirsch crea un universo fatto di donne e delle loro cose. Incontreremo un papiro di Saffo, un corsetto in metallo, un bidet, una macchina per cucire, una medaglia al valore per lo sciopero della fame, la borsa di cotone di una schiava americana, una spilla di Hannah Arendt, una confezione di pillole anticoncezionali, un Tupperware e molto, molto altro ancora, e in ogni oggetto, in ogni dettaglio, in ogni aneddoto, in tutte quelle cose apparentemente secondarie ritroveremo «le connessioni sensoriali con il mondo delle donne».