«In quei giorni splendenti la vedevi e non riuscivi a immaginare che potesse essere stata da nessun'altra parte: guardava suo marito lavorare al sole che bruciava piacevolmente il collo, e le api stordite camminavano sul muro». Davide è un uomo semplice che ha un lavoro semplice: consegna il miele a domicilio nel paese dell'Appennino dove è nato e cresciuto.
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La faccia pulita, le spalle e le mascelle larghe: ha l'aspetto di quello che le signore anziane chiamano "figliolo", o "giovanotto". Le ragazze l'hanno sempre snobbato, «ma tanto, lui, era innamorato della Silvia fin da quando erano piccoli». Perso il lavoro, perso il grande amore, spinto dalle circostanze della vita ha iniziato a bere, lasciando entrare in sé una violenza che non è in grado di gestire. Il vecchio Giampiero invece è stato l'aiutante del padre di Davide. Ha una mano bruciata in seguito all'incendio della falegnameria in cui lavorava, ma soprattutto ha una moglie amata, l'Ida. Non sono riusciti ad avere figli. Ha visto crescere Davide, e lo accoglie ora, a tarda notte, quando viene a bussare alla sua porta. Il giro del miele è un romanzo appassionante e caldo, ricco di personaggi indimenticabili, gestito con la maestria dei grandi narratori. Mentre una presenza si aggira per i boschi (è forse la lince di cui si vocifera in paese?), due uomini si confrontano in un singolare duello scandito dalle tacche su una bottiglia di grappa. Sono le loro vite che scorrono in questa lunga notte: l'amore che dura e quello che si perde, gli errori dei padri, gli errori dei figli, il dolce e l'amaro, il peso specifico di ciascun essere umano. Un bicchiere dopo l'altro, parlano fino all'alba. Intanto i ciocchi di legno scoppiettano nel camino e l'alcol brucia la gola, ed è come se l'autore si sedesse accanto al lettore a raccontare. Nessuno potrà muoversi finché la storia non sarà finita.