In Sistema nervoso in costruzione , vincitore del Rathbone Folio Prize, Jefferson scompone, frammenta, distrugge e infine ricompone, i tanti brandelli della sua identità. «Ho immaginato un sistema nervoso. Ma non quello biologico comune. Più un assemblaggio. Il mio sistema nervoso è una struttura di pensieri, ricordi, sentimenti, sensazioni e parole ricombinanti».
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Margo Jefferson è sempre stata affascinata da molti personaggi, vicini e lontani – i suoi genitori, la nonna materna, e poi luminari del jazz, scrittori, artisti, atleti, celebrità. Sono queste figure a emozionarla e tormentarla: le persone che hanno contribuito a formarla come individuo e come autrice. Nell’atteso seguito di "Negroland", Jefferson dona loro una nuova vita, in modo originale e struggente. Le ricrea sulla pagina, fondendo critica e ricordi personali, riunendo tutti coloro che hanno popolato il suo passato e le hanno fatto compagnia nella solitudine. Bing Crosby e Ike Turner diventano suoi alter ego. La musica di un disco jazz si leva emulando la voce intima di un genitore. W.E.B. Du Bois si incontra di nascosto con George Eliot, i muscoli di una ballerina classica si uniscono a quelli di un’atleta olimpica, svelandoci le potenzialità del corpo nero. Tra cesure e dissonanze, dolore ed estasi, Jefferson interroga sé stessa e sfida il concetto di autobiografia, regalandoci un memoir profondo e di incredibile bellezza.