Un saggio che ripercorre il singolare viaggio del termine carico di implicazioni, dalle sue origini nella Venezia cinquecentesca a oggi, per un'avventura non solo linguistica.
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Ghetto è una parola ideologicamente connotata quanto poche altre, le cui origini s’intrecciano con la storia di due città: Venezia, dove indicava il quartiere ebraico obbligatorio istituito nel 1516, e Roma, dove il ghetto si sarebbe dissolto insieme allo Stato pontificio nel 1870. Nell'Ottocento ghetto divenne una metafora ambivalente dell’ebraismo “premoderno”, per poi designare realtà tanto diverse quanto le enclave affollate di migranti ebrei nelle metropoli moderne e i centri di raccolta e di segregazione dell'Europa orientale occupata dai nazisti. Oltre Atlantico, si radicò nel definire le comunità del Lower East Side newyorchese e del Near West Side di Chicago, per passare poi a indicare l'ambiente di vita della comunità afroamericana. Nel guidare il lettore in questa odissea tra le due sponde dell'oceano, Daniel B. Schwartz mostra l'intreccio tra la storia dei ghetti e il confronto polemico sul significato di una parola. Con prefazione di Adriano Prosperi.