Negli ultimi vent’anni l’approccio musicoterapico è stato oggetto di un crescente interesse e approfondimento sia dal punto di vista clinico che scientifico, con il suo pieno inserimento all’interno delle pratiche di cura. Tra i diversi contesti quello geriatrico ha sollecitato, fin dagli anni ’90, interventi di natura musicoterapica.
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Da un lato, infatti, la musicoterapia consente di entrare in contatto con il paziente più grave e di attuare una sorta di “rianimazione psicofisica” che ne richiami e preservi la sua unicità e irriducibilità; dall’altro, questa prassi permette di intervenire nelle fasi iniziali del decadimento cognitivo ma anche di programmare interventi a carattere preventivo: l’esperienza musicale costituisce una efficace palestra per il nostro corpo e per le nostre risorse superiori, che vengono esercitate e rafforzate, e una piacevole modalità (si pensi alle sue valenze culturali, estetiche, emotigene) per rinforzare la nostra identità, le nostre componenti egoiche, la nostra autostima. Non meno importante è il ruolo che la musicoterapia può svolgere nell’ambito della relazione caregiver/paziente e fra i caregiver stessi, costituendo occasione di incontro, scambio, condivisione e contribuendo ad una migliore qualità di vita. Il testo vuole offrire una panoramica aggiornata ed esaustiva delle potenzialità della proposta musicale e musicoterapica negli interventi preventivi, riabilitativi e di sostegno rivolti agli anziani, affetti o meno da quadri involutivi, e ai loro familiari. I diversi contributi collocano l’intervento musicoterapico nella cornice teorica e metodologica delle terapie non farmacologiche e ne precisano le valenze riabilitative, di supporto e cura.
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UFECF@Conservatorio Statale di Musica 'Girolamo Frescobaldi'