Nel 1944 Marta Ascoli è una ragazza di diciassette anni, e ancora non sa che la sua giovinezza coinciderà col momento più buio del Novecento. Una sera le SS fanno irruzione nella casa della sua famiglia, per metà ebrea: sarà lo spartiacque della sua esistenza. Ma non è il destino a scrivere la storia di Marta: sono le decisioni degli uomini.
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Prima la Risiera di San Sabba, poi il terribile viaggio in treno verso Auschwitz, sola in un convoglio di uomini pur di non abbandonare il padre; quindi Birkenau, Bergen-Belsen, la neve, i lavori forzati, le torture. Eppure Marta resta aggrappata alla vita e nel 1945 esce dal lager; ma il lager non sarebbe mai uscito da lei. Perché chi ha toccato la Shoah ne fa per sempre parte, e per sempre ne porta il numero. A distanza di decenni, Marta decide che il ricordo della sua tragedia non può rimanere chiuso tra le mura di casa, tra i suoi affetti: la sua storia deve appartenere a tutti, alle vittime di ogni violenza, ma anche a chi continua a pensare all’altro come nemico. Così, attraverso questa sua testimonianza asciutta e potente dello sterminio, il ricordo si fa resistenza, il personale diventa collettivo e la memoria si fa viatico per le generazioni future. Con la postfazione di Matteo Corradini e con fotografie inedite.