Le lettere di Deleuze, che pubblichiamo per la prima volta in italiano a pochi anni dalla loro uscita in francese, ci consentono di esplorare da vicino il laboratorio concettuale di uno dei più grandi pensatori del secondo Novecento.
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Oltre alle numerose lettere a grandi intellettuali suoi contemporanei (Michel Foucault, Pierre Klossowski, François Châtelet o Clément Rosset), di particolare importanza sono le lettere indirizzate a Félix Guattari, che costituiscono una testimonianza insostituibile del loro «lavoro a due», dall’Anti-Edipo a Che cos’è la filosofia?. Il volume contiene anche un’ampia sezione di testi sparsi, rari o completamente inediti, che consentono di vedere sotto nuova luce tutti i punti nodali della produzione filosofica deleuziana, a partire dalla sua fase giovanile, finora praticamente ignota (almeno in edizioni autorizzate). Ci sono anche i testi del filosofo ventenne, che egli aveva per così dire ripudiato. Di fronte a essi, si ha la stessa impressione di potenza embrionale che ci è data dalle prime sonate per pianoforte di Beethoven, o dalla prima sonata per violoncello e pianoforte di Brahms.