"Le occasioni", raccolta uscita nel 1939, si presenta come un canzoniere compatto. Diario europeo di viaggio e di viaggi, in realtà è un libro fatto di attese, veglie e meditazioni interiori, è il racconto di un'evasione impossibile, la ricerca di un incontro che è subito separazione.
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L'occasione è il recupero di un momento di vita piena, affidato a un frammento di realtà di per sé insignificante ma caricato di un enorme valore salvifico. Portatrici privilegiate di questo attimo di autenticità sono alcune donne, occasioni incarnate alle quali è affidato; sia il compito esistenziale di arginare il male (la dispersione della memoria, il dolore, la morte) sia; la funzione etico-civile di salvare i valori più alti della civiltà dalla barbarie incombente. "Le occasioni" diventa così anche il racconto di un percorso di dannazione e salvezza, che trova espressione ipoetica, al tempo stesso sublime e concreta, nelle forme rinnovate di un inedito classicismo ispirato alla solida lezione di Dante, riletto modernamente attraverso Eliot e Pound. Commentato da Tiziana de Rogatis, il testo è accompagnato da un saggio critico di Luigi Blasucci e da uno scritto del poeta Vittorio Sereni.