A 4 anni Duncan è costretto, per la prima volta, a soddisfare i desideri sessuali del padre. Da quel giorno si consuma un rito destinato a diventare sempre più abominevole: l'abuso diventa "il nostro piccolo segreto", uno sporco ricatto morale fra un padre-orco e una vittima inconsapevole.
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Per dieci anni il padre violenta il figlio nel fisico e nella mente, comprandone il silenzio: "il peggior crimine che mio padre ha commesso è stato farmi credere che tutto ciò fosse normale, che capitasse in tutte le case dei miei amici", scrive Duncan. A 14 anni, dopo aver tentato il suicidio, Duncan fugge di casa e inizia a drogarsi. La sua salvezza sarà l'amore di una ragazza, Rosalie, che lo aiuta a ritrovare la sua strada e gli dà il coraggio per denunciare il padre. Un libro scomodo, perché necessariamente esplicito e perché tocca un tema, quello della violenza sui minori, drammaticamente attuale.