Leggere poeti
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua latina (Dante); le tre poetesse del Cinquecento: Vittoria Colonna, Veronica Gambara e Gaspara Stampa; Perché tu mi dici: poeta? Io non sono un poeta. Io non sono che un piccolo fanciullo che piange (Corazzini); E noi grandi p. ... che accampiamo quel desiderio vitale Di essere puri al di fuori di tutto (Alda Merini). Frasi prov.: poeti si nasce, non si diventa (anche: poeti si nasce, oratori si diventa, spesso nella forma lat. poetae nascuntur, oratores fiunt); a tutti i p. manca un verso, tutti gli uomini, anche i più perfetti, hanno qualche difetto. Tratto da: Dizionario Treccani