Muovendo dalla travolgente pandemia che ha investito con particolare virulenza la popolazione di età avanzata, l'autore analizza l'attuale posizione dell'anziano nella società, certamente destinatario di attenzioni e tutele ma anche vittima di oppressive limitazioni e di malcelate ipocrisie.
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Filo conduttore è il suo trattamento giuridico, sia sotto il profilo strettamente personale - rapporti con i familiari, protezione della salute, discriminazioni di varia natura, relazione nonni-nipoti - sia nel prisma patrimoniale e successorio. L'opera si sofferma sul trattamento riservato alla persona di età nei vari momenti della storia antica e moderna: ora oggetto di profondo ossequio, ora derisa per le limitazioni di cui soffre e disprezzata per la sopravvenuta "inutilità". Scorrono in tal modo dinanzi al lettore i temi più vivaci e attuali della condizione senile in una società moderna che vede progressivamente dilatarsi la fascia anagrafica della terza età.